Chiamato alla vita passionista emise i voti a 16 anni nel ritiro di San Giuseppe sul monte Argentario. Fu ordinato presbitero a 24 anni a Roma il 13 marzo 1937. L’apostolato che lo impegnò per oltre trent’ anni alla Scala Santa (Roma) fu quello della direzione spirituale, delle confessioni e, soprattutto, degli esorcismi, una battaglia durissima con il male che lo affaticava molto e che è terminata soltanto con la sua morte il 22 settembre 1992, memoria di San Candido martire della legione Tebea. La missione di esorcista lo portò ad essere esperto di possessione diabolica e di esorcismo e fu chiamato per conferenze e dibattiti sull’argomento all’ Università di Roma e ad interviste radiofoniche e televisive. Grande è stata la sua carità e pazienza verso le persone in difficoltà che ricorrevano al suo ministero sacerdotale. Fu in stretto rapporto spirituale con il gesuita Padre Felice Cappello e con San Pio da Pietrelcina, che di lui disse: «P. Candido è un sacerdote secondo il cuore di Dio» È stato forse il più noto esorcista contemporaneo dell’ambiente romano. Alla sua scuola si formò anche Padre Gabriele Amorth che fu suo assistente. Era molto versato nello studio della Sacra Scrittura e della teologia morale. Conseguì la licenza in teologia e in Sacra Scrittura nel Pontificio Istituto Biblico di Roma nel 1941 Ha pubblicato un volume Il mistero di Maria.
P. Candido Amantini nacque a Bagnalo, frazione del comune di Santa Fiora in provincia di Grosseto il 31 gennaio 1914 da Giovanni Battista e Diolinda Fratini. Il padre era fabbro e in più gestiva una rivendita di sale e tabacchi. Fu battezzato il 7 febbraio e gli fu imposto il nome di Eraldo e ricevette la cresima l’8 settembre 1920.
Visse la prima infanzia al suo paese natale dove frequentò la scuola elementare con ottimo profitto. Frequentò anche la scuola di musica e suonava nella banda del paese. Serviva nella parrocchia come chierichetto. Eraldo conosce i Passionisti durante una missione da loro predicata a Bagnalo. A dodici anni, terminate le scuole elementari, il 26 ottobre 1926 entra nel seminario minore dei Passionisti a Nettuno (Roma). Vi resterà tre anni fino al 1929 frequentando la scuola media. Il 9 ottobre 1929 nel Ritiro S. Giuseppe, sul Monte Argentario, inizia l’anno di noviziato. Era maestro dei novizi il SdD Nazareno Santolini. Il 23 dello stesso mese ricevette l’abito religioso e gli fu imposto il nome di Candido dell’Immacolata.
Il 24 ottobre 1930 emette la professione dei voti temporanei. Fu trasferito nel convento di Tavernuzze presso Firenze per completare gli studi liceali fino al 1932. Poi passo alla comunità di Vinchiana – Ponte a Moriano (Lucca) per compiere gli studi di filosofia e Teologia. Il 31 gennaio 1933 emise i voti perpetui. Nel 1936 viene a Roma, alla Scala Santa, per conseguire la licenza in Teologia presso la Pontificia Università “Angelicum”. Fu ordinato sacerdote il 13 marzo 1937. Nel 1938 frequenta il Pontificio Istituto Biblico e contemporaneamente insegna Sacra Scrittura nel seminario di Tavernuzze. Conseguì la licenza in Sacra Scrittura nel 1914. Era dotato di una grande capacità di apprendere e di un’ottima conoscenza del greco, aveva imparato l’ebraico, il tedesco e il sanscrito.
Dal 1941 al 1945 insegna ebraico e Sacra Scrittura agli studenti di Vinchiano (Lucca) e di Cura di Vetralla (Viterbo). Negli anni 1945 – 1947 ritorna a Roma, alla Scala Santa, per insegnare ai seminaristi. È un insegnate molto apprezzato e ricercato, per cui dal 1947 al 1960 viene trasferito, sempre a Roma, nel convento di SS. Giovanni e Paolo per insegnare allo studio internazionale dei Passionisti.
Nel maggio del 1961 la sua salute ha un crollo, a questo punto deve sospendere l’insegnamento e subire un lungo ricovero ospedaliero. Si riprenderà, ma cambierà completamente attività.
Già mentre era insegnante saltuariamente affiancava il confratello P. Alessandro Coletti, già suo alunno, che era esorcista nella diocesi di Arezzo. Il P. Candido inizia a fare i primi esorcismi sotto la guida di P. Alessandro. Inizia ad avere contatti con S. Pio da Pietralcina. Dal 1961 alla morte avvenuta nel 1992, resta sempre nella comunità della Scala Santa svolgendo il ministero di esorcista. Egli univa alla profonda dottrina quei carismi di cui il Signore lo arricchì abbondantemente. Dimostrava una particolare penetrazione nel comprendere le persone e ciò di cui avevano bisogno. Spesso con le sue proprie preghiere ed il carisma di preveggenza aiutava che ricorreva a lui anche per situazioni materiali disastrose. P. Candido veniva ricercato soprattutto come guida spirituale. La sua parola tranquilla e sicura, era attesa con grande avidità.
La sua preghiera, oltre a seguire le pratiche prescritte dalla sua Congregazione, andava assai al di là. Aveva preso l’abitudine di alzarsi nel cuore della notte per recarsi in cappella e fare un’ora di adorazione eucaristica. I fedeli si accalcavano per assistere alla sua messa mattutina. Il suo amore alla Madonna era quanto mai profondo e sentito, si esprimeva soprattutto con la recita del rosario. Ne è testimonianza l’unico libro che ha scritto “Il mistero di Maria” edito da Dehoniani nel 1971.
Il P. Candido per lungo periodo fu l’unico esorcista di Roma, ricorreva un gran numero di persone che facevano la coda per essere accolte, incominciando a mettersi in fila fin dalle prime ore dell’alba.
Nel fare gli esorcismi seguiva il Rituale Romano con qualche aggiunta personale. Oltre all’acqua benedetta ungeva con l’olio dei catecumeni.
Un’altra caratteristica di P. Candido, che è rimasta impressa in quanti lo hanno frequentato: il sorriso, la serenità che manteneva anche mentre esorcizzava e la inalterabile pazienza che aveva con le folle che volevano avvicinarlo.
Nel 1986, su insistenza del card. Ugo Poletti, P. Gabriele Amorth si mise alla scuola di P. Candido per apprendere ed esercitare il ministero dell’esorcistato. Trasmise a P. Candido per apprendere ed esercitare il ministero dell’esorcistato. Trasmise a P. Amorth la sua lunga esperienza e lo rese idoneo a quel delicato e difficile ministero.
P. Candido ebbe un rapporto spirituale molto intenso con Maddalena Carini fondatrice delle “Figlie dell’Ave Maria” e di diverse iniziative.
Negli ultimi anni della sua vita, la salute andò sempre più peggiorando e furono necessari frequenti ricoveri ospedalieri. La notte spesso era assalito da crisi di soffocamento e oppressione al cuore. Sentiva la morte ormai vicina e ne parlava con serenità. Passava lunghi momenti immerso nella preghiera e assente da tutto.
In piena coscienza ricevette gli ultimi Sacramenti dal suo confessore, P. Benigno e la notte del 22 settembre 1992, assistito da alcuni confratelli, ancora perfettamente lucido, morì santamente, nella sua stanza del convento del Pontificio Santuario della Scala Santa, cantando “Tu scendi dalle stelle … ”, ripetendo spesso “ahi quanto ti costò l’averci amato”.
Era la festa di san Candido. Il 21 marzo 2012 i suoi resti mortali sono stati traslati dal Cimitero Monumentale del Verano alla Cappella del Crocifisso nel Santuario Pontificio della Scala Santa in Roma.
Il 13 luglio, presso il Vicariato di Roma, è stata ufficialmente aperta l’Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio Candido Amantini. Si è instaurato il Tribunale Ecclesiastico e il postulatore ha prestato giuramento. La suddetta Inchiesta consiste nel provare l’eroicità delle virtù del Servo di Dio e ciò viene fatto raccogliendo tutte le prove testimoniali e documentali che lo riguardano.