PASSIONISTI | Parrocchia Sante Rufina e Seconda - Chiesa di S. Gemma Galgani

Roma, 30 marzo 2020

Carissimi fratelli e sorelle,

il rincorrersi delle informazioni sul coronavirus e sul numero delle persone malate e sui morti a causa dell’epidemia ci fa sempre dubitare se la nostra conoscenza sia davvero l’ultima e ci rende più attenti nella comunicazione.

Il mio desiderio di darvi le indicazioni giuste riguardo alla celebrazione della Pasqua nonostante i pochissimi giorni che ci separano dall’inizio della Settimana Santa mi ha consigliato di aspettare e rimandare questa mia comunicazione: perciò vi chiedo comprensione e perdono.

Stiamo tutti vivendo una singolare esperienza. Costretti a rimanere in casa, stiamo trovando un nuovo diverso rapporto con i nostri familiari, mentre sentiamo la necessità di rileggere e di approfondire i rapporti di amicizia e di collaborazione con le tante persone con le quali viviamo le nostre giornate.

L’epidemia COVID19, che in maniera così pesante ha colpito il nostro paese, ci sta rivelando il volto più bello dell’Italia, non chiusa su stessa e piena di paure ma solidale e generosa nell’aiuto verso i malati e capace di mettere in conto la stessa morte.

Per amore del vero e con umiltà riconosciamo e chiediamo sia riconosciuto l’apporto della Chiesa italiana che nelle diverse diocesi e parrocchie, nelle comunità religiose e nelle associazioni laicali, nelle famiglie e nei singoli discepoli di Gesù ha offerto una incredibile quantità di martiri. Segnalando l’esempio di un anziano sacerdote bergamasco, don Giuseppe Berardelli, morto dopo aver rinunciato al respiratore che gli era stato regalato per donarlo ad un malato più giovane, la CEI ha scritto che le tante vittime sono “l’immagine di una Chiesa viva, credente, presente, testimone e solidale con il dramma che colpisce tutti. Una Chiesa che sul territorio è in prima linea con la sua prossimità, la sua preghiera, la sua carità: parla nei suoi Pastori, nei suoi preti, nei religiosi e in un numero straordinario di laici, nelle mille forme di una disponibilità che semina speranza nel cuore di questo lungo inverno”. Leggi l’articolo completo sul sito della Diocesi.

Categorie: QUOTIDIANO